Studio Legale Brignone: professionisti nel diritto penale minorile a Cologno Monzese
Lo Studio Legale Brignone, con sede a Milano si occupa con competenza e professionalità del diritto penale minorile anche a Cologno Monzese e dintorni, una delle più delicate branche dell’ordinamento giuridico italiano. Essendo coinvolti dei minori, la sensibilità e la cura sono prerogative indispensabili per assistere i clienti nel migliore dei modi. Qualità che non mancano certo al team di avvocati che compone lo Studio. Nella rappresentanza e assistenza dei minori imputati di un reato, lo Studio si avvale altresì della collaborazione di mediatori familiari esperti e di psicologi specializzati in età evolutiva, in modo da inquadrare appieno le aree di criticità dell’assistito. Impegnato da anni nella tutela dei minori, il nostro Studio Legale sarà al fianco del minore in ogni momento: dall’iniziale fase di consulenza, ascolto e ricognizione del caso, fino a quella squisitamente processuale.
Dunque, se necessiti del supporto di avvocati esperti in una materia delicata quale il diritto penale minorile a Cologno Monzese e dintorni, puoi rivolgerti al tram di avvocati professionisti dello Studio Legale Brignone.
In cosa consiste il diritto penale minorile
Con la volontà di tutelare il minore in ogni fase della propria esistenza e in tutte le situazioni, la Repubblica Italiana ha predisposto una procedura particolare in caso di reati contestati ai minori. Per diritto penale minorile si intende, dunque, l’insieme di leggi e di regolamenti che intervengono quando il minore commette dei reati e, prendendo in considerazione l’età, stabilisce in quale momento l’individuo raggiunga la capacità di intendere e di volere, che è fondamento dell’imputabilità. Per convenzione, si definisce minore il soggetto che non abbia ancora compiuto il diciottesimo anno di età.
A differenza di chi ha già compiuto i 18 anni al momento della commissione del reato, per gli imputati minorenni vi è la concreta possibilità di addivenire ad una definizione anticipata del procedimento attraverso una sentenza di non luogo a procedere per irrilevanza del fatto. Per renderlo concreto devono però essere presenti diverse condizioni: l’occasionalità del comportamento, il pregiudizio per il minore al prosieguo del processo e la tenuità del fatto. In tutti i casi in cui non fosse possibile la definizione anticipata e si arrivasse al processo vero e proprio, sarà possibile, nelle more, chiedere la sospensione dello stesso per messa alla prova del minore. Il ragazzo attraverso il sostegno dei Servizi Sociali Minorili metterà in atto un vero e proprio progetto per “dimostrare” al Giudice che è maturato nel lasso di tempo in cui il processo è stato sospeso e che ha compreso gli errori commessi. Qualora la messa alla prova abbia esito positivo, il reato viene estinto mentre in caso contrario si passerà al processo dinanzi al Tribunale dei Minori.